sabato 13 novembre 2010

NON E' SEMPRE INVIDIA

LA STRADA DEI RICORDI
Ho incontrato un vecchio compagno di università, uno di quelli tosti, uno di quelli che piaceva a tutti, fisico prestante, occhi chiari, abbronzato paninaro dei tempi d'oro con il marchio del vincente stampato in fronte. Uno scopatore nato, uno da una botta e via e... nonostante questo,  le donne gli si concedevano sempre con facilità. Il suo intelletto non era da meno, illuminato, colto, in grado di sostenere lo sguardo ed il discorso con l'umiltà di chi è forte del proprio sapere. La laurea con lode conferma il successo che il suo fisico, la sua personalità ed il suo conoscere ci avevano già fatto presagire.
Qualche telefonata, scarsa negli ultimi tempi, un paio di incontri fortuiti e poi il suo nome su un giornale che decantava il suo essere quasi in testa alla classifica. Per Lui non ho mai provato invidia, lui era il mio punto di partenza e quello di arrivo. Quando pensavo a lui avevo solo un sincero sentimento di ammirazione per una persona che alla fine ha dato lustro a tutti noi e alla sua mente, per un ex compagno di università che ha messo la testa a posto con le donne, uno che è arrivato, un imprenditore vero con una bella moglie, una bella casa, una auto di lusso nel garage, una casa al mare, un hobby costoso e il golf come esternazione sportiva del proprio ceto sociale.
LA SVOLTA
Oggi io dietro la mia scrivania, in una azienda che mi paga come consulente e lui in cerca di lavoro seduto dinanzi a me. Un tracollo, un investimento incauto, un consiglio di amministrazione che ti butta fuori dal tuo ufficio e dalla tua azienda. Tutto cambia ma noi siamo sempre gli stessi, noi siamo sempre quelli che guardano ai propri ideali e non vogliono ammettere che i propri sogni, i propri idoli stigmatizzati possano essere per se e per gli altri un fallimento che possa compromettere anche solo per un secondo la nostra fiducia in quel che facciamo. Noi forse siamo i romantici dei tempi moderni.
SI RIPARTE
Da ieri ho un nuovo collega, uno che sin da quando eravamo matricole era colui che avrei voluto essere, uno che con le donne ci sapeva fare, uno che ha tanta di quella esperienza che non si può scartare. Ho detto al vicecapo donna: "non guardarlo come un pezzo di carne, lui ti darà quello che manca in questo momento a questo staff, un sogno irrealizzato".

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