sabato 27 novembre 2010

QUANDO I TAXI ERANO GIALLI


LEI: "Ho comprato un abitino giallo TAXI....."
Il mondo cambia, i TAXI non sono più gialli dal lontano 1988, cosa succedeva in quell'anno? mentre inizia la sfilata dell'abitino giallo come i taxi di un tempo il mio occhio resta incollato ad una notizia del Corriere della Sera riguardante la lotta intestina tra il ministro Carfagna e la Mussolini. Il parallelismo scatta spontaneo nella mia mente perversa. Il mondo del 1988, il mondo dei miei 21 anni era quasi tutto al maschile, il potere, la finanza, la politica, la cultura era sfigatamente tutta maschia. Ed ora, una Germania che risorge dinanzi ad una crisi assassina è condotta da una giunonica donna dai lineamenti morbidi e lo sguardo severo. E la nostra ministra Carfagna, una gnocca mora le cui curve spopolano ancora su internet? Per non parlare della attuale segretaria del sindacato più maschio, la signora Camusso che dirige con fermezza quasi virile e frecciate degne di un uomo arrabbiato la vecchia CGIL. I segretari di stato americani sono da tempo Donne e la ex first lady H. Clinton è sicuramente una gran figura per la politica internazionale. E la figlia del premier, la signora Marina Berlusconi che dirige in reverenziale pragmatismo un impero economico con  encomi dai maggiori esponenti della finanza? E' proprio vero il potere ed il mondo deve avere sempre più i tacchi a spillo, magari si farà un po' più di ritardi a cena ma sono certo che si andrà avanti alla grande.

mercoledì 24 novembre 2010

MUNNEZZA A NAPOLI

E alla fine servono sempre tre giorni.
Dio fece il mondo in sette ed il governo, se la popolazione gli desse una mano, riuscirebbe a pulire Napoli in tre giorni....
Soluzioni avveniristiche, ricche si voluttuose spinte ecologiste tutte incernierate sulla conoscenza del problema e sulla organizzazione dei processi di smaltimento. Ma poi ai Napoletani cosa raccontiamo? La "munnezza" è opera loro, non se ne possono lavare le mani, ma un aiuto dal cielo sempre che venga deve essere il frutto di un processo sociale mirato al miglioramento della vita e non al semplice cercare una soluzione che ci farà ripiombare nel medesimo problema tra circa 2 anni. Educare la popolazione all'ecosostenibilità non è un processo semplice, nè tantomeno è un processo attuabile sotto l'impellenza di un'emergenza ecologica che tra poco diverrà anche sanitaria.  Ognuno di noi ha in mente un giudizio, vorrebbe esprimere una critica ma allo stato attuale dell'arte forse è il caso che ci si aspetti un miracolo almeno entro Natale.

venerdì 19 novembre 2010

GUARDA MILANO

Il lineare orizzonte sparisce dietro la vista dall'alto della città. Siamo LEI ed io sul Duomo di Milano. Io per lavoro fotografo l'orizzonte cittadino. Lei per hobby accompagna me in un pomeriggio di ferie meritate e un po' civettuole. Il mondo sembra essersi fermato, mi sembra di essere un turista in una città che non conosco. Ho il suo profumo che mi attira e la città che mi attende.
In un angolo di solitudine mi dice: "Fai una foto anche a me?"  e subito la vedo chinanarsi dinanzi a me in una posa molto simile alla locandina di Secretary. "Perferisci che mi tolga qualcosa?" pronuncia civettuola strizzandomi l'occhio.
Io continuo i miei scatti, con lei a volte partecipe e a volte no. Unisco l'utile al dilettevole. La gente ci guarda e alla fine un turista vero, uno con lo sguardo perso e il fare da svizzero in un paese nemico si propone di farci una foto in cui la madonnina stacca in alto, l'inquadratura è uno schifo certificato ma i soggetti sono davvero idilliaci. Io dietro di lei, il volto appoggiato alla sua guancia sinistra e le mie mani bene in vista sulle sue spalle. Lei davanti a me, appoggiata al mio petto, le mani dietro la schiena che non si vedono ma che il mio corpo sente nei miei luoghi proibiti. Il gioco si è fermato li.
LEI è tornata ad essere la seriosa manager ed io il suo fotografo.

sabato 13 novembre 2010

NON E' SEMPRE INVIDIA

LA STRADA DEI RICORDI
Ho incontrato un vecchio compagno di università, uno di quelli tosti, uno di quelli che piaceva a tutti, fisico prestante, occhi chiari, abbronzato paninaro dei tempi d'oro con il marchio del vincente stampato in fronte. Uno scopatore nato, uno da una botta e via e... nonostante questo,  le donne gli si concedevano sempre con facilità. Il suo intelletto non era da meno, illuminato, colto, in grado di sostenere lo sguardo ed il discorso con l'umiltà di chi è forte del proprio sapere. La laurea con lode conferma il successo che il suo fisico, la sua personalità ed il suo conoscere ci avevano già fatto presagire.
Qualche telefonata, scarsa negli ultimi tempi, un paio di incontri fortuiti e poi il suo nome su un giornale che decantava il suo essere quasi in testa alla classifica. Per Lui non ho mai provato invidia, lui era il mio punto di partenza e quello di arrivo. Quando pensavo a lui avevo solo un sincero sentimento di ammirazione per una persona che alla fine ha dato lustro a tutti noi e alla sua mente, per un ex compagno di università che ha messo la testa a posto con le donne, uno che è arrivato, un imprenditore vero con una bella moglie, una bella casa, una auto di lusso nel garage, una casa al mare, un hobby costoso e il golf come esternazione sportiva del proprio ceto sociale.
LA SVOLTA
Oggi io dietro la mia scrivania, in una azienda che mi paga come consulente e lui in cerca di lavoro seduto dinanzi a me. Un tracollo, un investimento incauto, un consiglio di amministrazione che ti butta fuori dal tuo ufficio e dalla tua azienda. Tutto cambia ma noi siamo sempre gli stessi, noi siamo sempre quelli che guardano ai propri ideali e non vogliono ammettere che i propri sogni, i propri idoli stigmatizzati possano essere per se e per gli altri un fallimento che possa compromettere anche solo per un secondo la nostra fiducia in quel che facciamo. Noi forse siamo i romantici dei tempi moderni.
SI RIPARTE
Da ieri ho un nuovo collega, uno che sin da quando eravamo matricole era colui che avrei voluto essere, uno che con le donne ci sapeva fare, uno che ha tanta di quella esperienza che non si può scartare. Ho detto al vicecapo donna: "non guardarlo come un pezzo di carne, lui ti darà quello che manca in questo momento a questo staff, un sogno irrealizzato".

sabato 6 novembre 2010

GIOCO D'AZZARDO


Ieri sera LEI, un po' per sfida un po' per gioco, è uscita a portare fuori il contenitore della carta per la raccolta differenziata con indosso solo un paio di stivali tacco alto e una giacca da motociclista, che le arrivava a circa 10 cm. dal ginocchio. Anche se ben serrata la giacca la costringeva a fare passi brevi per non mostrare la coscia nuda e dare l'illusione al fortunato e fortuito condomino incontrato nel tragitto "casa-atrio" della sua totale nudità. Prima di uscire si era presentata a me, intento a gurdare il TG7 e strizzandomi l'occhio dinanzi alla mia sorpresa mi disse: stasera la raccolta differenziata deve essere SEXY. Vedendola uscire prima che io potessi commentare alcunché non mi rimase che interrogarmi ancora una volta sul perchè le coppie affiatate si lanciano in queste temerarie azioni. Sicuramente lo si fa per il rischio di essere scoperti, per il gusto dell'osare ma mentre pensavo a questo un pensiero violento che mi si concretizzò dinanzi agli occhi: E se durante il ritorno avesse potuto condividere l'ascensore con qualcuno?
Come prevedibile tutto è filato liscio, tutto è andato come doveva anche perchè quando si osa spesso lo si fa con rischi davvero ridotti e forse questo azzardo non soddisfatto, questa speranza di paura che non ha dato eccitamento a suffienza, questo essersi messa a rischio senza provare la scossa adrenalinica che scorre lungo la schiena non l'aveva soddisfatta. Tra una notizia di politica ed una di sesso-politica-berlusconiana il campanello della porta suonò, mi alzai con calma e mi diressi verso la porta per aprila alla "temeraria LEI" di ritorno dalla sua sexy-raccolta differenziata. Spalancato l'uscio la trovai nuda, il cappotto appeso alla porta dell'ascensore a dimostrazione del suo coraggio nell'affrontare i 5 metri di pianerottolo in balia degli sguardi altrui, e con un fare suadente strizzandomi l'occhio pronunziò una frase che ha lasciato presagire una serata davvero intrigante: "Questo condomio è un mortorio! Adesso mi butto qualcosa adosso e andiamo a farci una birra!"

venerdì 5 novembre 2010

ERMETISMO ARCHITETTONICO

Non ho grandi voglie oggi, sarà per il fatto che è venerdì ed il mio viaggio di questa settimana volge al termine. Pregusto con grande serenità il weekend col LEI, mi accoccolo nei miei sogni, mi organizzo il plaining di un manage a due e mi accorgo che il venerdì è ancora in viaggio! Sferzata di adrenalina per cancellare le distrazioni legate al suo essere! E' il momento di agire! E' il momento di abbandonare il fancazzismo del dopo caffè! E' il momento di rimettersi a matematicizzare un progetto per giungere preparato all'assalto dei committenti che si terrà alle ore 15.00 durante una riunione programmatica e poco pragmatica sulla ristrutturazione di un immobile che più di ogni altro avrebbe voglia di crollare sotto il peso dei suoi quasi duecento anni. Mi organizzo mentalmente anche il discorso di apertura per giustificare un investimento che si aggira intorno a €350.000:
"Sarò breve" dirò a tutti con fare sontuoso e professionale "o si fa così o il palazzo crolla!"

mercoledì 3 novembre 2010

NEPOTISMO

Oggi è una giornata diversa dal solito. Ho passato molto tempo ad aggiornami, a studiare e cercare di capire perchè il mio essere architetto spesso non coincida con le idee estrose che mi balenano in mente. Il mio cercare soluzioni spesso avveniristiche si riduce a controbilanciare un budget iniziale che spesso non è molto solido e il lavoro da estroso diviene essenzialista. "Nella vita dovevi trovarti una strada diversa", o tutto si può riassumere con un  padre diverso?  Mio padre doveva fare il politico, uno di quelli tosti irriverenti, con tanta voglia di dirla in faccia ai disonesti, con una speranza per il futuro e la fiducia costante del popolo. Un politico che osannava la sua onestà e ne faceva uno stendardo irriverente per il popolo politico romano. Un politico che dava del ladro al lavoratore romano e che poi ci propina come astro nascente della politica un figlio demente ed incapace di riconoscere una congiunzione da una preposizione. Un Politico padre che battezza il figlio trota in virtù dell'accertata intelligenza e con nepotistica scelta ha fatto capire quanto marcio c'è nel suo popolo, nella sua mente e nel suo essere uguale a tutti i politici romani. L'italia è il paese dove i notai sono figli di notaio, i dentisti sono figli di dentista, gli attori sono figli di attori ed i politici eletti dal popolo sono figli di politici.

martedì 2 novembre 2010

IL PONTE DEL PRIMO NOVEMBRE

Il pomeriggio volge al terminne di una dura giornata di normale lavoro. Oggi tutto sembra più duro, il fatto stesso che ieri era festa e non si lavorava fa si che non si torni al lavoro più carichi bensì più stanchi.
Tre giorni di acqua, tre giorni di casa, tre giorni di sesso e televisione. Tre gioni a cercare qualcosa da fare che sia diverso dal non fare di tutte le domeniche. Una piccola uscita per i doveri a cui il primo di novembre ti invita, un caffè in piazzetta con gli amici di sempre e poi LEI ed io, pochi indumenti sotto una la calda trapunta "da divano" in cerca di solitudine, silenzio, qualche ansimo, un suo urlo parecchio forte in un determinato momento di sesso e poi libri, fotografie, ricordi e tanto ozio.
Qualcuno potrebbe pensare che una tre giorni così porti all'angoscia, alla noia ma non è vero, se stai bene con la tua compagna, se già ti diverti solo con la di lei compagnia allora ogni tanto un normale weekend di riposo non può che fare bene alla salute della coppia.